"C'erano quelli che leggevano e poi c’erano gli altri.
Ci si accorgeva subito se uno era un lettore oppure no.
Tra gli esseri umani non c’è differenza più grande."
Cosa sappiamo, davvero, dei campioni che ci fanno sognare? Molto, grazie alle interviste, ai social, alla visibilità generale. O almeno è quello che crediamo. In realtà non è così. A volte ci dimentichiamo che dietro la conquista di scudetti, Champions League e Mondiali ci sono ragazzi che devono crescere in fretta confrontandosi con problemi e paure che di solito preferiscono non confessare. Sono uomini che ai nostri occhi hanno tutto, ma in realtà l’unica cosa che desiderano davvero è la loro famiglia. Sono forti, ma possono anche scoprirsi improvvisamente fragili. Pippo Inzaghi è stato l’idolo di milioni di tifosi, ha segnato tantissimo e vinto tutto. Poi si è seduto in panchina perché senza pallone non ci sa stare. Si è innamorato e con la sua Angela ha scoperto la gioia immensa di essere genitore. Adesso che il cerchio si è chiuso, Pippo ha deciso di aprire il suo cuore e di raccontarsi senza pudore e senza sconti, con gli occhi dell’uomo che a cinquant’anni può guardarsi indietro e tracciare un primo bilancio. Facendolo, si scopre sereno, realizzato, felice, ma non dimentica i momenti bui attraverso i quali è dovuto passare per ritrovare la luce.