"C'erano quelli che leggevano e poi c’erano gli altri.
Ci si accorgeva subito se uno era un lettore oppure no.
Tra gli esseri umani non c’è differenza più grande."
Vera Coen è una giornalista d’inchiesta per cui scoprire la verità non è solo lavoro, ma una vera missione di vita. A quarant’anni, però, si trova a fare i conti con un contratto precario e con dubbi che mettono in discussione ogni scelta fatta finora. Dall’altra parte, Andrea Malchiodi, docente universitario oltre i cinquant’anni, porta addosso le cicatrici di un’esistenza segnata da delusioni: una carriera interrotta da uno scandalo che lo ha ingiustamente travolto, un matrimonio naufragato e un rapporto quasi inesistente con la figlia. A tormentarlo, il dolore per la malattia di sua madre Flavia, che lo ha cresciuto da sola negli anni Settanta, tra rivolte e piombo. All’improvviso il destino li mette di fronte: il padre di Andrea è responsabile della morte del padre di Vera, in un attentato avvenuto quattro decenni prima. Da questo momento, i due intraprendono un’indagine che li conduce nelle tenebre della “Notte della Repubblica”, alla ricerca del misterioso “uomo degli ingranaggi”, militante di un’organizzazione armata e custode di segreti inconfessabili. Il racconto si snoda dagli ultimi anni della lotta armata fino agli inizi degli anni Ottanta, un’epoca di transizione in cui l’Italia sembra cambiata, ma in realtà è ancora governata dai vecchi poteri. Con “Orologiaio di Brest”, Maurizio de Giovanni offre uno sguardo profondo e critico sull’origine dei mali dell’Italia contemporanea, sui giorni del tradimento e sul momento in cui il Paese ha messo in vendita la propria coscienza.