"C'erano quelli che leggevano e poi c’erano gli altri.
Ci si accorgeva subito se uno era un lettore oppure no.
Tra gli esseri umani non c’è differenza più grande."
Dopo il “Sentiero dei profumi” e “Il giardino dei fiori segreti”, Cristina Caboni confeziona con la sua prosa delicata ed evocativa un nuovo romanzo. Sofia, rilegatrice di libri rari e antichi, è abituata a riportare i vecchi, consunti, maltenuti volumi al loro originario splendore. Carta ingiallita, copertinari, fili sono gli elementi da restaurare per riportare a nuova vita pagine storiche. Un lavoro preciso, accurato, amato da Sofia e capace di farle dimenticare come la sua vita le sia sfuggita di mano giorno dopo giorno. È il ritrovamento di un testo scritto a mano in una controguardia a modificare il corso di quelle giornate di lavoro. La calligrafia è di Clarice, una donna dell'Ottocento che sogna di divenire rilegatrice e che affida a quelle parole la testimonianza più cara e importante della sua vita. Le storie di due donne, la realtà di due epoche, le similitudini e le differenze sono il nervo di “La rilegatrice di storie perdute”. Un romanzo intimo e intenso per narrare un lavoro prezioso, quello di chi impegna le sue ore a preservare dall'oblio i libri, e la forza delle donne, il cui coraggio rimane immutato nei secoli.